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#aSpasso per RIETI lungo il FIUME VELINO
Ph: Alberto Agostini Testi,: RietiTour.it
Tempo di primavera, “tempo” alterno, dal sole alla pioggia, dal caldo alla nebbia, dalle acque del Velino si alza quel riflesso degli alberi, che si specchiano con le foglie appena nate.
Ma non solo loro, ci sono i Ponti, ben 6 sono e diversi tra loro, alcuni anziani con più di 50 anni di età, altro degli anni ‘70, un paio sono moderne ma sostenibili passerelle pedonali, nate per congiungere la gente, da quartiere a quartiere.
E quale miglior momento per sentire la frescura della mattina presto, o il tepore del pranzo, salvo pioggia ovviamente! E tutto per la fortuna di coloro che camminano gli argini, le piste ciclopedonali, o corrono in solitaria trovando rifugio dallo stress settimanale.
Questi sono valori che in pochi luoghi si trovano, specialmente come il Fiume Velino, creatore dell’antico ed ormai scomparso Lacus Velinus, per opera del Console Romano – Manio Curio Dentato – appena dopo la conquista di Rieti, nel 227 a.C.
E da tale bonifica, migliorata poi nel 1600 da Ingegneri delle acque ed Architetti quale Carlo Maderno, definita nell’epoca del Ventennio, nacque allora la Cascata delle Marmore, artificiale e per questo, motivo di lotte tra gli abitanti di Rieti e Terni.
Ed il Velino, che nasce dal Monte cui porta il nome, si conosce la sua limpidezza, pulizia e temperatura fredda delle acque, che favorisce la vita della fauna ittica e dei gamberi di fiume, unitamente alle bianche papere che colonizzano l’Antico Ponte Romanico, ancora in emersione.
Ebbene, una passeggiata è irrinunciabile per chi visita RIETI, e la Primavera che altalena il caldo ed il freddo, si manifesta nelle foto di Alberto Agostini con il colore del tepore e con il fresco dello scatto in bianco e nero.
Se poi alziamo lo sguardo incontriamo il collinare Convento di Sant’Antonio al Monte, parte della vita religiosa della Valle Santa…. ma questa è un’altra Storia… Un saluto e buona passeggiata!!
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